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sabato 4 gennaio 2014

LA FINTA PROMESSA DI LETTA SULLA BOLLETTA - #LETTAMENTE

Era il 12 dicembre del 2013 e il governo italiano assicurava questo:

Le bollette saranno più leggere: il premier Enrico Letta promette un taglio ai costi dell’energia e annuncia, per venerdì in Consiglio dei Ministri, il varo di alcuni provvedimenti. Il taglio dovrebbe avere un valore di 600 milioni, di cui 250 deriveranno dalla possibilità che avranno i produttori di rinnovabili di spalmare, su base volontaria, gli incentivi che riceveranno nei prossimi anni; 150 milioni dovrebbero derivare dalla mancata realizzazione di alcuni stoccaggi di gas già previsti, che a causa della crisi dei consumi non vengono più ritenuti necessari. Altri 170 milioni, infine, arriveranno dal cosiddetto "ritiro dedicato", una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita dell'energia elettrica immessa in rete.

Adesso siamo al 04 gennaio 2014 - ossia ben 23 giorni dopo - ed ecco una sorpresa sulle bollette:

le tariffe luce e gas subiscono una variazione nel nuovo anno che sta per iniziare. Il costo dell'energia si modifica. In particolare, dal primo gennaio 2014 le tariffe per la luce aumenteranno dello 0,7%, mentre le tariffe del gas rimarranno invariate. A stabilire la variazione del costo delle bollette elettriche è stata l'Autorità per l'energia. 

Come al solito dicono una cosa e ne fanno tutt'altra.

Per l'opinione pubblica vale la finta-promessa del taglio bolletta ma in realtà la verità è un altra. Leggila su questo post --->> CLICCA QUI

Qui l'hashtag twitter #lettamente se volete rispondere al premier.



lunedì 30 dicembre 2013

M5S: AGEVOLARE LE SMART GRIDS CON NORME CHIARE E STABILI

Quali misure il Mise adotterà per agevolare e rendere economicamente conveniente l’adozione di tecnologie smart grids non solo per gli operatori elettrici, ma anche per l’utenza? 

Questo, in poche parole è quanto chiesto dal senatore Girotto (M5S) durante l’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.  

In questi ultimi anni il settore tecnologico delle reti intelligenti ha iniziato a prendere lentamente corpo attraverso la realizzazione di progetti pilota e best practies; ad oggi tuttavia il quadro regolatorio italiano mostra ancora un forte gap normativo

Di fronte ai ben 25 milioni di euro già investiti nel comparto – anche con il sostegno di finanziamenti europei – la mancanza di norme chiare che disciplinino il comparto ha avuto come conseguenza diretta la mancata crescita della domanda.

“L’inadempienza e il ritardo sulla definizione del quadro regolatorio tariffario da parte dell’AEEG  - afferma Girotto – intralcia ogni ipotesi di crescita”.

Secondo i  dati offerti dallo studio “Sviluppo delle smart grids” del Politecnico di Milano, si stima infatti da un minimo di 3 miliardi di euro fino ad un massimo di addirittura 10 miliardi il potenziale di investimento in soluzioni smart al 2020.

“Quello che il Movimento 5 Stelle chiede – conclude Girotto – non sono gli ennesimi incentivi, ma la rimozione degli ostacoli alla definizioni di regole,  chiare e stabili, che possano garantire gli investimenti utili per consentire al meglio lo sviluppo del settore e a promuovere la trasformazione del settore elettrico verso un modello sempre meno centralizzato, meno fossile e sempre più distribuito efficiente e rinnovabile”.



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martedì 17 dicembre 2013

#DESTINAZIONEITALIA - ENNESIMO "COLPO BASSO" ALLE RINNOVABILI

Spalmare gli incentivi alle energie rinnovabili per abbassare il costo delle bollette elettriche non è la strada da perseguire. Lo ripetono da tempo le associazioni di settore, che all’indomani della approvazione del decreto di attuazione del piano Destinazione Italia tornano a far sentire la propria voce compatta e a criticare quello che definiscono il nuovo cappio all’industria dell’energia pulita italiana.


Il Coordinamento Free e l’Anev, attraverso una nota stampa congiunta, contestano il provvedimento contenuto nel decreto che permette ai produttori di energia di fonte rinnovabile di accettare una riduzione della tariffa di fronte ad un aumento del periodo incentivante. “Non c’è giorno in cui non si attacchino le fonti rinnovabili, cambiando le regole mentre la partita è in gioco”, commenta G.B. Zorzoli, portavoce del Coordinamento Free. “Il Governo dice di ridurre il costo delle bollette, ma di fatto mette il cappio alle imprese che hanno investito nelle rinnovabili. Di fatto le aziende del settore sono di fronte ad un ricatto: se vogliono innovare gli impianti nel tempo devono per forza aderire al piano di allungamento degli incentivi nel tempo”.

Il coordinamento, che racchiude al suo interno 35 associazioni del settore rinnovabili ed efficienza energetica, ha presentato da tempo al governo delle proposte dedicate alla riduzione degli oneri in bolletta, proposte che non penalizzino le fonti energetiche pulite ma che a tutt’oggi risultano inascoltate. “Si tratta dell’ennesimo ricatto – aggiunge Simone Togni, Presidente di ANEV - per gli operatori eolici, già fortemente penalizzati dalle recenti tasse introdotte, Imu, Robin Tax, oltre che colpiti dai tagli retroattivi degli incentivi e dai farraginosi e penalizzanti meccanismi delle aste e dei registri che non stanno funzionando come previsto. 

Tale provvedimento rappresenta, se non modificato, un colpo all’industria italiana dell’eolico che fino ad oggi ha portato crescita e occupazione al Paese e che ha tutti i margini per portare ancora benefici all’economia italiana”.

Qui di seguito l'hashtag #destinazioneitalia se volete dire la vostra sull'argomento





martedì 26 novembre 2013

ANCORA SUSSIDI ALLE FONTI FOSSILI

Legambiente al Ministro Zanonato: “Perché ancora un indennizzo alle centrali tradizionali? Perché favorire ancora gli stessi gruppi industriali a scapito della salute, dell’ambiente e delle tasche dei cittadini?”
“Dobbiamo riaggiornare i nostri conti e il recente dossier sui sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili. Evidentemente la cifra di 12 miliardi non è più corretta. Perché dobbiamo aggiungere il nuovo contributo, previsto da un emendamento alla legge di stabilità, alle centrali tradizionali messe in crisi dallo sviluppo delle rinnovabili”. 

Così Legambiente torna oggi sul tema dei fondi elargiti a piene mani al settore delle fonti inquinanti, dopo la pubblicazione del rapporto (http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_stop_sussidi_...), che qualche giorno fa, aveva suscitato piccate ma evasive risposte da parte del ministro dello Sviluppo economico, che via twitter ci aveva accusato di produrre dati falsi e che nel nostro dossier confondiamo le mele con le pere.

“Quello che sappiamo con certezza – ha dichiarato  il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – è che un nuovo sussidio va ad aggiungersi a quei 12 miliardi già calcolati (4,4 miliardi di sussidi diretti distribuiti ad autotrasportatori, centrali da fonti fossili e imprese energivore e 7,7 miliardi di sussidi indiretti tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, sconti e regali per le trivellazioni), a totale discapito delle fonti rinnovabili che potrebbero essere invece fondamentali per uno sviluppo occupazionale ed economico più equo e salutare per i cittadini e per l’ambiente. 

Quello che sappiamo, ancora, è che ci si guarda bene, anche sta volta, dal dichiarare in modo trasparente a quanto ammonta e perché dobbiamo prevedere questo ulteriore sussidio per sostenere vecchie centrali inquinanti e grandi gruppi energetici che nulla hanno a che vedere con i veri interessi del Paese. 

Rimaniamo in attesa di una risposta da parte del Ministro che abbiamo invitato a un confronto pubblico”.

domenica 24 novembre 2013

AGEVOLAZIONI FISCALI FOTOVOLTAICO: 50% O 65%?

Le agevolazioni fiscali per il fotovoltaico ed il risparmio energetico rappresentano una grande opportunità di risparmio per le famiglie. Proprio per questo è importante avere le idee chiare sui continui cambiamenti normativi che generano spesso troppa confusione per i non-addetti-ai-lavori.

Si sente parlare sempre più spesso di agevolazioni e sgravi fiscali per molti tipi di lavori ed acquisti, però non sempre si hanno le idee chiare su quali siano le agevolazioni in corso, chi può accedervi e per quali tipi di lavori vengono riconosciute.

Per “agevolazioni fiscali” non si intende solo la riduzione dell’IVA (che per il fotovoltaico è già al 10% anzichè al 22), ma anche le detrazioni d’imposta sull’imponibile Irpef a cui è sottoposta ogni persona dotata di reddito.

Un dubbio posto da molti interessati al fotovoltaico, in effetti, riguarda gli sgravi fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici: per chi vengono riconosciuti, per quali tipi di impianti, in quale percentuale?
Chiariamo subito una cosa: parlando di energia, risparmio energetico e fonti rinnovabili esistono due tipi di agevolazione fiscale:
  • detrazione fiscale del 65 per cento per i prodotti e servizi relativi al risparmio energetico
  • detrazioni fiscale del 50 per cento per le ristrutturazioni ed il recupero del patrimonio edilizio.
Nonostante quel che si possa pensare, gli impianti fotovoltaici rientrano nel secondo tipo di detrazione: il fotovoltaico è detraibile al 50 per cento in quanto rientra tra i lavori equiparati nella normativa alle ristrutturazioni.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, specifica che è possibile usufruire delle detrazioni fiscali al 50% per:

“..gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’ adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici, all’ esecuzione di opere interne.”
Dunque, nonostante ci siano agevolazioni specifiche per “il risparmio energetico”, tra i lavori agevolabili come “ristrutturazioni” figurano anche quelli per il risparmio energetico.


In effetti la guida fiscale dell’agenzia delle entrate afferma che gli interventi finalizzati al risparmio energetico sono equiparati agli interventi per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e, tra questi, il fotovoltaico.

Attenzione però. Il fotovoltaico, per poter usufruire della detrazione fiscale Irpef al 50 per cento, deve far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione su cui viene installato. Il fotovoltaico deve essere posto al servizio di casa ed utilizzato prevalentemente per alimentare gli apparecchi domestici o di illuminazione.

Le detrazioni, inoltre, vengono riconosciute per le sole persone fisiche, che sono contributori Irpef, e non per le persone giuridiche (quali aziende o enti commerciali). Gli impianti fotovoltaici devono essere, dunque, di tipo domestico-residenziale.

domenica 10 novembre 2013

IL MINISTRO ZANONATO E LO SHALE GAS

Il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato ha detto che il governo ha intenzione di permettere l'estrazione di shale gas in alcune aree in Italia.

"Abbiamo ridotto le aree dove si possono fare le estrazioni" ha detto Zanonato a margine di un convegno aggiungendo che "in alcune aree vogliamo farle perche' si tratta di aumentare l'autonomia nazionale".

Il ministro non ha risposto alla domanda sulla possibile stima di shale gas estraibile in Italia, ma si e' detto a favore di rigassificatori che possano permettere di importare quello americano. "I rigassificatori sono necessari" ha aggiunto il ministro, "Soprattutto se in prospettiva importeremo lo shale gas, dobbiamo avere i rigassificatori".

Il ministro ha inquadrato la necessita' di rigassificatori nell'ambito dei negoziati per un accordo di libero scambio tra Ue e Usa che potrebbe portare in Italia lo shale gas americano a prezzi molto inferiori a quelli pagati attualmente dall'Italia per il gas.

Sul posizionamento nel territorio nazionale dei rigassificatori, Zanonato ha detto che "quello di Trieste non ha ottenuto il via", ma "dobbiamo pero' farne qualcuno".


Queste le dichiarazioni in grado di gettare lo scompiglio tra gli ambientalisti e l’entusiasmo tra gli imprenditori del settore. 

Ma sono poi arrivate smentite a raffica "In merito ai lanci di agenzia provenienti da Bruxelles che attribuiscono al Ministro Flavio Zanonato la disponibilità a una produzione interna di shale gas, il Mise precisa che, come stabilito dalla Strategia Energetica Nazionale e come affermato dal ministro stesso in Parlamento, il suo sfruttamento non è mai stato preso in considerazione" recitava la replica. "Il Ministro - nel rispondere alle domande dei giornalisti - ha chiarito che è necessario rilanciare la produzione nazionale di oil&gas tradizionale, avendo comunque il Mise recentemente ridotto e meglio definito le aree marine di possibile estrazione" Zanonato, conclude la nota dell'Ufficio stampa del ministero dello Sviluppo Economico "si è infine limitato a valutare che la sola importazione di shale gas dagli USA e da altri Paesi può essere presa in considerazione come opportunità".

Di shale gas e della sua pericolosità ne avevamo già parlato in un altro post qui.

giovedì 7 novembre 2013

DETRAZIONI FISCALI 50% E 65%: COME RICHIEDERLI E COSA COMPRENDONO

È pronto il sito dell’Enea finanziaria2013.enea.it da utilizzare per l’invio telematico della documentazione obbligatoria per poter fruire della detrazione 65 % per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Il sito tiene naturalmente in considerazione le novità che riguardano l’elevazione della Detrazione dal 55% al 65%, fino al 31 dicembre 2013, in 10 rate annuali di pari importo, disposte dal Dl 63/2013.


Le ultimissime novità riguardanti l’Ecobonus, o Detrazione 65%, ci dicono che le spese effettuate per l’acquisto di pompe di calore e caldaie saranno detraibili. “Saranno” e non “sono” perché per avere la possibilità di detrarle occorre aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione. Lo stesso discorso vale anche per i grandi elettrodomestici (cioè elettrodomestici a incasso), che però godranno della Detrazione 50% legata al Bonus mobili.


Importanti novità in merito al settore edile “specializzato”: si parla di eco-bonus varati il 31 maggio dal Consiglio dei Ministri in relazione agli interventi per l’ efficienza energetica e per il fotovoltaico (assimilato fiscalmente alle “ristrutturazioni edilizie”).

Schematicamente: le novità, importanti novità, nel campo delle ristrutturazioni edilizie e dell’efficienza energetica riguardano due diversi tipi di interventi:
  • detrazioni fiscali Irpef per l’efficienza / efficientamento energetico delle abitazioni
  • detrazioni fiscali Irpef per le ristrutturazioni ed il recupero edilizio (ex 36%, ora 50%). Tra queste rientra il fotovoltaico domestico, ovvero tutti quegli impianti posti al servizio dell’abitazione e fino a 20 kw di potenza.

Questi due tipi di detrazioni ci sono già, sono già a regime da circa un anno ed erano inizialmente in scadenza a fine giugno 2013.

Qual è la novità da giugno 2013? La novità riguarda due cose:
  1. il periodo di scadenza di questi eco-bonus fiscali
  2. la percentuale delle aliquote che è possibile detrarre dal reddito imponibile Irpef (sempre in 10 rate annuali)

Entrambe le novità sono attive dal primo luglio 2013.

Andiamo con ordine, distinguendo le due casistiche che spesso molti “non addetti ai lavori” confondono.

Detrazioni fiscali per l’ efficienza energetica (no fotovoltaico): proroga al 65%

Da un lato ci sono le detrazioni fiscali per l’ efficienza energetica.
Per intenderci: gli interventi di efficienza energetica riguardano lavori tipo: cappotti per l’isolamento degli edifici, cambio dei serramenti, caldaie a condensazione, doppi/tripli vetri, pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, ecc…
Questi tipi di interventi richiedono in genere una certificazione energetica che attesti il miglioramento prima e dopo lo svolgimento dei lavori.

Le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica dal primo luglio 2013 sono passate dal 55 al 65% e resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2014. Per i condomini le detrazioni proseguiranno fino a giugno 2015 (più precisamente per le: “ristrutturazioni importanti dell’intero edificio”)


Detrazioni fiscali 50% per ristrutturazioni e recupero edilizio (anche fotovoltaico ): proroga a dicembre 2014

Dall’altro lato ci sono le detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni ed il recupero edilizio di edifici. Anche queste ci sono da tempo e sono sempre state del 36%. Da circa un anno sono passate al 50% e, a seguito di questa proroga, dureranno fino al 31 dicembre 2014.

Il tipo di lavori riconosciuti a fini della detrazione sono, questa volta, molti di più. I più comuni sono quelli relativi a: manutenzioni straordinarie, manutenzioni ordinarie (solo per parti comuni di edifici abitativi), restauri, risanamenti, box e posti auto pertinenziali all’abitazione, eliminazione barriere architettoniche, bonifica dei tetti da amianto, installazione fotovoltaico.

Dal primo luglio 2013 tra i lavori validi ai fini della detrazione 50% (ex 36%) rientrano anche gli arredamenti fissi tipo cucine, bagni, armadi a muro, ecc.. Per ottenere le detrazioni devono però essere acquistati in concomitanza dei lavori di ristrutturazione.

Quindi, riassumendo:
  • le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e per il recupero edilizio (ex 36%) comprendono anche l’installazione del fotovoltaico domestico, cioè: al servizio dell’abitazione;detrazione fiscali cosa comprende
  • la detrazione Irpef rimane pari al 50% delle spese sostenute, detraibile in 10 quote annuali
  • la detrazione è prorogata di un anno: fino a fine dicembre 2014
  • la detrazione spetta solo ai privati con reddito imponibile Irpef che installano un impianto fotovoltaico al servizio di casa (propria o in usufrutto)
  • la detrazione 50% spetta da luglio 2013 anche per le spese di arredo connesse all’immobile “oggetto d’intervento”.
Un’ultima considerazione: ovviamente, nel caso del fotovoltaico, la detrazione non è cumulabile con gli incentivi (chi ha già gli incentivi prosegue con quelli), ma è abbinabile allo scambio sul posto o al ritiro dedicato del fotovoltaico. Portando le spese in detrazione si avrà la possibilità di detrarre dal reddito imponibile Irpef ogni anno (per 10 anni) una quota pari un ventesimo del totale delle spese sostenute. Dopo 10 anni si avrà recuperato, così, il 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione.

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