Pagine

mercoledì 2 ottobre 2013

LA RETE ELETTRICA HA URGENTE BISOGNO DEI SISTEMI DI ACCUMULO

La rete elettrica nazionale è sempre più inadeguata per sopportare il carico delle fonti rinnovabili. La segnalazione, che è quasi un allarme, è arrivata dall'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, sentito dalla commissione Industria del Senato nell'indagine conoscitiva sulla strategia energetica del nostro Paese. Come ha spiegato Cattaneo, il sistema elettrico italiano sta cambiando rapidamente, perché «se nel 2009 la potenza installata di eolico e fotovoltaico era pari a 6.000 MW complessivi, al 30 settembre 2011 tale potenza ammontava a 17.500 MW. In poco più di un anno e mezzo, l'energia verde intermittente è quasi triplicata». Oltre 10.000 MW sono collegati alle linee di distribuzione (e non alla rete di trasmissione nazionale gestita da Terna) e questo secondo Cattaneo può causare disservizi anche gravi, blackout compresi.


Il problema è che le fonti alternative producono energia in modo discontinuo, soltanto in condizioni meteorologiche favorevoli (irraggiamento solare, sufficiente intensità del vento). Il rischio è che molta elettricità vada persa perché la rete non è in grado di assorbire l'energia proveniente dalle rinnovabili, bilanciandola con quella generata virtualmente in modo continuo dalle centrali tradizionali. Terna ritiene quindi che sia urgente intervenire sulle linee di distribuzione, potenziandole. Quello che serve, in particolare, sono i sistemi di accumulo: batterie e pompaggi per conservare l'energia quando la domanda è scarsa. Terna ha già previsto d'installare batterie con una capacità d'accumulo pari a 130 MW, in corrispondenza dei punti critici della produzione da rinnovabili nelle regioni meridionali (a Foggia, Benevento, Avellino, Salerno).

Nel 2010, per esempio, gli impianti eolici sono rimasti fermi, senza produrre l'equivalente di 470 milioni di kWh, proprio perché la rete non avrebbe potuto accogliere questo surplus di elettricità. Ma il costo di questi milioni di kWh è stato ugualmente pagato ai proprietari degli impianti, attraverso le bollette. Realizzando le batterie, invece, secondo Terna si potranno salvare circa 230 milioni di kWh l'anno di generazione eolica e fotovoltaica e fornire una riserva di circa 410 milioni di kWh, accumulando elettricità nelle ore di massima attività per pannelli e turbine. La prima tranche di 130 Mw consentirebbe di risparmiare circa 60 milioni di euro l'anno, a fronte di un costo di 29 milioni.

Sulle batterie si è accesa un'aspra polemica tra Terna e i produttori, un vero “derby” come l'ha definita il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. Il punto critico è la possibilità che Terna diventi di fatto un produttore di energia, venendo meno al suo ruolo esclusivo di gestore di rete. «Cercheremo di fare delle regole per i sistemi d'accumulo, sempre tenendo conto che Terna non produce, in modo da rendere più efficienti le rinnovabili al Sud», ha dichiarato Saglia nei giorni scorsi. Ma secondo l'Aiget, l'associazione dei grossisti di energia e trader, qualunque tecnologia di accumulo è assimilabile alla generazione di energia. L'ultima parola spetterà quindi al Governo che sta ridefinendo le regole del gioco.

Fonte


VISITA IL MIO NUOVO PORTALE

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...