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domenica 10 agosto 2014

NEW SASIAIMPIANTI.IT

Le nostre notizie,i nostri lavori e le nostre informazioni cambiano piattaforma! Potrai seguire tutti i nostri articoli qui ! Nuova veste grafica e tante notizie green!



PASSATEPAROLA!

sabato 19 ottobre 2013

DETRAZIONI FISCALI: PROROGA AL 31 DICEMBRE 2014


Le detrazioni fiscali per il fotovoltaico sono state confermate e prorogate fino al 31 dicembre 2014. Questo è quanto confermato dalla legge di stabilità per il 2014 (la ex famigerata “finanziaria”).

Dunque le detrazioni Irpef per il fotovoltaico (e non solo) rimangono del 50% fino al 31 dicembre 2014, anzichè fino a fine 2013.

La proroga di un anno vale non solo per il fotovoltaico, ma anche per ristrutturazioni, mobili, elettrodomestici e interventi per il risparmio energetico.

Chiariamo brevemente quali sono i tipi di detrazioni prorogate e per quali tipi di interventi.
Attualmente le detrazioni fiscali a cui si può accedere sono due: l’una del 50% e l’altra del 65%.

La detrazione del 50% è riservata alle ristrutturazioni edilizie ed all’installazione del fotovoltaico domestico, cioè posto al servizio dell’abitazione, e comunque fino ad un massimo di 20 Kw di potenza. In questo tipo di sgravio fiscale del 50% rientra, oltre a tutte le ristrutturazioni edilizie, anche l’acquisto di mobili ed elettrodomestici che avviene in maniera concomitante alla realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Cioè: se acquisto mobili per la mia casa li pago a prezzo pieno, però se li acquisto facendo contemporaneamente dei lavori, anche minimi, di ristrutturazione, allora posso detrarre al 50% la spesa complessiva dei lavori e dell’acquisto, fino ad un massimo di 96mila euro per le ristrutturazioni. Per i mobili e gli elettrodomestici, invece, la detrazione va calcolata su un ammontare complessivo non superiore ai 10mila euro. Entrambe le quote detratte dall’Irpef vengono ripartite in parti uguali sui 10 anni successivi.

La detrazione del 65%, invece, che è cosa ben diversa, riguarda gli interventi per il risparmio energetico degli edifici, interventi distinti dalle ristrutturazioni. Il risparmio e l’efficientamento energetico prevedono lavori come: rifacimento dei serramenti, cappotti termici, isolamento termico degli edifici, caldaie a condensazione, pannelli solari termici, impianti in domotica ecc...

Il fotovoltaico rientra, dunque, tra gli interventi detraibili al 50%. E sarà così fino a fine 2014, data oltre la quale la detrazione non scomparirà, ma avrà decurtazioni progressive: arriverà prima al 40% e poi al 36%.

Oltre alla possibilità di detrarre la metà del costo dell’impianto, ricordiamolo, c’è un altro beneficio fiscale non indifferente per le famiglie e per ogni altro utilizzatore finale: l’IVA  al 10%. Per il fotovoltaico, come per altri prodotti e servizi riguardanti l’efficienza ed il risparmio energetico, l’aliquota IVA è del 10%, anzichè del 22.

A partire dal 2015 è prevista la riduzione progressiva della percentuali di detrazione. Per il 2015 sarà del 40% e dal 2016 tornerà ad essere del 36%.

L’intervento legislativo della legge di stabilità 2014, dopo anni in cui nel settore del fotovoltaico “si naviga a vista” con normative sempre create o modificate “all’ultimo”, rappresenta in un certo senso una buona “panacea”.

In questa perenne situazione di incertezza e senza una programmazione politica di lungo termine, questa proroga rappresenta una nuova spinta al settore delle nuove energie e del risparmio energetico. Il fotovoltaico domestico, a conti fatti, continuerà a costare la metà ancora per almeno un anno. Anno che sarà determinante per un’ulteriore discesa dei prezzi di realizzazione degli impianti, prezzi che dovrebbero portare l’anno prossimo il comparto del solare in una situazione di grid parity, cioè in una situazione in cui il costo del kwh prodotto dal fotovoltaico è minore del costo di acquisto del kwh sulla bolletta elettrica.

Tenendo conto che, mediamente, il calo dei prezzi è di almeno il 10% l’anno. Questa ulteriore spinta accompagnerà finalmente il fotovoltaico domestico-residenziale (che tra un anno potrà essere più economico) ad essere realmente competitivo con l’elettricità prodotta dalle centrali convenzionali.

domenica 13 ottobre 2013

ECCO LA TOP TEN SUGLI ELETTRODOMESTICI PIÙ EFFICIENTI


Oggi se pensiamo ad un’attività domestica, facciamo fatica a trovare un elettrodomestico che non possa sostituire il lavoro delle nostre braccia. Ci fanno risparmiare tempo e fatica e, negli ultimi anni, si sono evoluti anche per darci un vero e proprio risparmio energetico e un taglio dei costi in bolletta.
Non è però semplice scegliere l’oggetto che più degli altri ottimizzi costi e risparmi, in un mercato vastissimo che offre una gamma enorme di prodotti per tutti gli utilizzi e per tutte le tasche
Il WWF ha promosso, a questo scopo, una guida alla scelta degli elettrodomestici, redatta dalla Commissione Europea e pubblicata sul sito Topten, che orienta l’utente verso il miglior prodotto per le sue esigenze. La guida è già stata consultata da oltre 3 milioni e mezzo di persone e si propone l’obiettivo di abbattere i costi e gli sprechi di energia, che in un paese come l’Italia hanno la loro notevole importanza (basti pensare che le bollette di energia sono più care del 18% rispetto alle medie europee).
La lista dei 10 migliori elettrodomestici, suddivisa per categorie di prodotto (11 principali e 50 sottocategorie), consente di individuare quali tra questi, a parità di qualità e prestazioni, consumino di meno in termini di impatto ambientale e in bolletta. Molteplici sono i prodotti catalogati nel paniere di efficienza, dalle stampanti ai frigoriferi. Ma il fatto che consumino meno, è sufficiente a farci risparmiare e salvaguardare l’ambiente?
In realtà il rischio di cadere nel greenwashing rimane; non dobbiamo solo cambiare la macchina, ma anche l’approccio all’utilizzo che ne facciamo. Avere un prodotto in classe tripla A, potrebbe distrarci dal cercare di farne un utilizzo oculato, che consentirebbe un reale risparmio energetico (ed economico), di oltre il 30%.
La guida Top Ten fornisce utili indicazioni per il calcolo dei risparmi su ciascun prodotto. Elenca alcuni indicatori come costo, marca, classe di efficienza energetica e costi energetici stimati per l’intera vita del prodotto, ma anche parametri ambientali come i consumi di acqua e la rumorosità. Queste stime sono importantissime per quantificare il risparmio medio che se ne trarrebbe in bolletta. Basti pensare che un frigorifero di classe A +++ arriva a consumare circa 1/3 di elettricità, rispetto ad un frigo di classe A (132kWh/anno contro 365 di un classe A), quantificabile, in 15 anni, in un risparmio complessivo di 630 €.
Inoltre, con la prossima ridefinizione degli eco incentivi sull’acquisto di lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie in classe A o superiori, Top Ten consentirà di individuare agevolmente i prodotti che rientrano nei parametri definiti nel decreto e che potranno beneficiare del bonus.
A colpi di Ci tieni al futuro? Riprenditi l’energia!, la campagna di sensibilizzazione dei cittadini a favore di un acquisto ed un uso responsabile degli elettrodomestici, tramite una petizione globale, WWF vuole chiedere a gran voce che le istituzioni investano sull’unico futuro possibile e sostenibile: le energie rinnovabili.
Per ulteriori info sulla petizione clicca qui
Vai al sito Top Ten - clicca qui


sabato 12 ottobre 2013

UNA LAMPADA A LED DA 200 LUMENS PER WATT: IL FUTURO È VICINO

La prossima generazione di lampade a LED sarà almeno due volte più efficiente delle lampade fluorescenti attuali, almeno secondo i progetti di Philips. L'illuminazione degli ambienti è uno dei settori che consuma più energia, quasi un quinto del totale nel mondo, ed è quindi particolarmente importante lo sviluppo di nuove soluzioni che permettano di ridurre questi consumi, soprattutto perchè è relativamente facile sostituire lampadine in milioni di case.

Negli ultimi anni, la diffusione di lampade fluorencenti a basso consumo ha permesso di ridurre di molto i consumi, ma si tratta comunque di una tecnologia non particolarmente efficiente nel convertire elettricità in luce visibile, ed inoltre i tempi di "riscaldamento" di molte di queste lampadine ne limitano l'uso a zone della casa dove la luce rimane accesa per lunghi periodi.

Il futuro sembra oramai appannaggio della tecnologia LED, ma per adesso i prodotti in commercio non sembrano offrire grandi risparmi a parità di illuminazione, offrendo piuttosto una maggiore vita operativa come vantaggio principale ed una riduzione del calore importante in molte applicazioni (pensate ai frigoriferi).

Le cose potrebbero cambiare se Philips riuscisse a commercializzare una tipologia di lampade a LED ad alta efficienza, che potrebbero facilmente rimpiazzare gli attuali tubi fluorescenti. La maggior parte di questi ultimi produce circa 100 lumen per watt di elettricità consumato, mentre le lampade Philips arrivano a ben 200 mantenendo la colorazione della luce a livelli ottimali (3000-4000 gradi Kelvin, un colore bianco caldo). Molte delle lampade a LED ad alta efficienza sul mercato infatti sacrificano la qualità della luce per il risparmio energetico, producendo luce di terribile qualità che non si presta certo al normale utilizzo in casa o in ufficio.

Giusto per fare un esempio del possibile risparmio energetico ottenibile se queste lampade venissero usate in una nazione come gli USA; sostituendo le attuali lampade a tubi fluorescenti, la quantità di energia risparmiata per anno sarebbe di circa 100 terawatts/h, più o meno quella prodotta da una cinquantina di centrali elettriche di medie dimensioni, pari a circa 12 miliardi di dollari all'anno.

Per chi fosse interessato ai dati di risparmio in fatto di emissioni di CO2, parliamo di quasi 60 milioni di tonnellate in meno.

Il progetto è in fase piuttosto avanzata, tanto che la commercializzazione è prevista per il 2015 per uffici ed applicazioni commerciali ed industriali, mentre a seguire verrà sviluppata una lampadina a LED per uso casalingo.

venerdì 11 ottobre 2013

LA BOLLETTA ELETTRICA E LE FASCE DI CONSUMO

Il prezzo dell’energia elettrica è uguale in ogni ora del giorno e della notte?

No, come chiaramente indicato su ogni bolletta elettrica, il costo dell’energia è differenziato in base alle fasce orarie di prelievo/consumo. Questo avviene perchè la domanda di energia elettrica da parte delle utenze è differente a seconda dell’ora e del giorno.

Con il fotovoltaico anche l’offerta diventa variabile: nelle ore diurne, ore “di picco” degli impianti, si avrà una disponibilità maggiore di energia ed il costo si abbasserà. Per questo il fotovoltaico può portare benefici anche sul costo generale dell’elettricità sul mercato elettrico.
Potremmo definirla una “esternalità positiva” del fotovoltaico.

Nei giorni feriali, nelle fasce orarie (diurne) in cui operano la maggior parte delle attività produttive, c’è una maggiore domanda di energia elettrica. Questo fa sì che in questi momenti l’energia ha un costo elevato in quanto la domanda è maggiore dell’offerta.
Viceversa, nelle ore serali e nei giorni festivi, quando la maggior parte delle attività è ferma, il costo dell’energia scende. In queste fasce orarie l’utente domestico può ottenere benefici e risparmi sui prelievi effettuati dalla rete. In questi momenti, infatti, l’offerta è in genere maggiore della domanda di elettricità.

Come detto, questo avviene nel tradizionale sistema di produzione energetico basato sulle classiche centrali. A mano a mano che il fotovoltaico si svilupperà la produzione diurna inciderà sul prezzo dell’elettricità in misura sempre maggiore.

Come incidono questi meccanismi sulla bolletta elettrica?

Il costo dell’energia, dunque, non è costante e la bolletta elettrica è una somma in cui le singole voci di costo incidono in maniera diversa sul totale della spesa: ci sono costi fissi, ci sono costi variabili per quote di consumo e ci sono costi variabili per fasce di consumo.

I consumi in bolletta vengono in genere rilevati differenziandoli su tre diverse fasce orarie: le fasce F1, F2, F3.

Le ore in cui la domanda è più alta sono quelle di fascia F1: ore in cui l’elettricità costa mediamente di più. Le ore in cui la domanda è invece minore e l’elettricità è più economica sono quelle di fascia F2 e F3. Nelle cosiddette tariffe biorarie le fasce F2 ed F3 vengono accorpate: in bolletta si potrà leggere, in tal caso, la voce “fascia F23″.

Perchè è utile conoscere e leggere le fasce di consumo?

Per almeno due motivi:
  • per risparmiare sulla bolletta, spostando i propri consumi nelle fasce più economiche,
  • per conoscere il proprio “profilo di consumo”. Conoscendo il proprio “profilo di consumo”, cioè conoscendo le fasce orarie in cui si consuma di più, si potrà valutare con accuratezza l’installazione di sistemi per il risparmio energetico, l’installazione di impianti fotovoltaici o eventuali sistemi di accumulo per utilizzare di sera l’energia autoprodotta (di giorno, dal proprio impianto).
Ecco gli orari delle fasce di consumo della bolletta elettrica:
  • fascia F1, ore di punta:
    dal lunedì al venerdi dalle 8.00 alle 19.00
  • fascia F2, ore intermedie:
    dal lunedì al venerdì dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00
    il sabato dalle 7.00 alle 23.00
  • fascia F3, ore fuori punta:
    dal lunedì al sabato dalle 23 alle 7.00  del giorno dopo
    domenica e festivi tutto il giorno
Ecco la tabella riassuntiva:



venerdì 27 settembre 2013

ENEL: L'ENERGIA CHE NON TI ASCOLTA! #GUERRIERI

Risparmio energetico. Un concetto che, almeno all’apparenza, non dovrebbe avere molto a che fare con una grande compagnia elettrica come enel: se tutti consumassimo meno energia, Enel guadagnerebbe di meno. E invece l’azienda “dell’Energia che ti ascolta” (questo lo slogan principale) si è fatto promoter di una iniziativa proprio a sostegno del risparmio energetico. L’iniziativa, che si concretizza nell’utile forma del tour, avrà come baricentro la Toscana ma abbraccierà nel breve periodo tutta l’Italia. Pisa, in particolare, sarà il punto di partenza.


Nella città toscana verranno esposti per due giorni un discreto numero di strumenti, elettrodomestici e macchinari realizzati per le famiglie e che hanno la funzione di aiutarle a risparmiare energia: dal solare termico alle caldaie, ai climatizzatori e ai pannelli fotovoltaici.

Pisa, come accennato sopra, è la prima città in cui verranno esposti questi oggetti. Poi sarà il turno di Livorno, Lucca Firenze Prato, per chiudere con le altre città italiane (ancora da decidere).

Non è la prima volta che Enel si impegna in campagne etiche. Molti, però storcono il naso. Secondo i detrattori, la compagnia non possederebbe i criteri per risultare credibile ogni qual volta si impegna, o mostra di impegnarsi, in una qualche campagna di sensibilizzazione. L’ultima iniziativa, in particolare, gli si è letteralmente rivoltata contro. Nell’improbabile tentativo di unire marketing a solidarietà verso i lavoratori, Enel ha lanciato l’ashtag #guerrieri, grazie al quale gli internauti possono raccontare la loro esperienza di vita. Il tutto sostenuto da una pubblicità, esteticamente ben fatta ma poco credibile, in cui Enel si pone allo stesso livello dei lavoratori che faticano ogni giorno per portare a casa la pagnotta. L’ashtag è utilizzato in questi giorni per criticare l’Enel, per ribadire quanto poco sia credibile, per sfotterla. Insomma, Enel ha fatto il passo più lungo della gamba.

E' arrivato il momento dell'Enel di farsi da parte e lasciare alle rinnovabili il compito di portare l'energia in casa, energia pulita e sostenibile.

Qui sotto l'ashtag #guerrieri - sfogatevi!






giovedì 19 settembre 2013

LA CASA ECO.LOGICA: L'ESPERIMENTO EDUCATIVO A BRESCIA. SPRECO E RISPARMIO ENERGETICO IN UN'UNICA CASA

Nata come progetto di Ambiente Parco, la "Casa eco.logica" si propone come un percorso interattivo a dimostrazione di quanto sia possibile il risparmio energetico attraverso un corretto utilizzo di tecnologie innovative. L’esperimento educativo è uno dei numerosi eventi mirati a sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco e della sostenibilità, tra questi ricordiamo "energica.mente","spazio.energia","food.future.lab", anch'essi proposti dal centro scientifico Ambiente Parco e fruibili all'interno del Parco dell'Acqua di Brescia.

A Brescia una piccola casa in legno, esistente, è stata trasformata in un luogo dinamico ed interattivo atto a far riflettere ogni cittadino sull'importante contributo che può dare all'ambiente attraverso il risparmio energetico.
L'edificio è sviluppato su due livelli, ognuno dei quali ospita una differente situazione tecnologica: al piano terra sono installate apparecchiature scarsamente efficienti e simulati comportamenti poco sostenibili, al primo piano, invece, la presenza di impianti ed apparecchiature ad elevata sostenibilità.


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Questo duplice aspetto è molto efficace in quanto consente al visitatore di rendersi immediatamente conto, attraverso dati reali, dei consumi di servizi e risorse e cosa si può fare per ottenere un sensibile miglioramento, ambientale ed economico.
Frasi ad effetto, spiegazioni semplici e sintetiche, approfondimenti tecnici e sperimentazioni pratiche, forniscono la giusta dose di curiosità e coinvolgimento, che permette ai messaggi di raggiungere il pubblico in modo chiaro ed efficace.

All'ingresso, uno specchio permette al visitatore di identificarsi come responsabile del risparmio energetico: premendo un pulsante si accendono piccole luci led, tante quante sono le persone della provincia di Brescia, poi della Lombardia, dell'Italia, dell'Europa e del mondo.


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Una calcolatrice suggerisce di moltiplicare tali numeri per i valori illustrati lungo la visita nella "Casa eco.logica", aumentando così la consapevolezza del pubblico che insieme si può fare la differenza.

Ogni piano di questo “esperimento educativo” si sviluppa su una superficie di circa 45 mq.
Al piano terra, la scarsa efficienza tecnologica è dimostrata, oltre che da macchine ed impianti, dalla simulazione di una situazione di spreco e di comportamenti poco sostenibili: le luci alogene della casa sono sempre accese anche se nell'ambiente non vi sono persone, il tutto indipendentemente dalla quantità di luce naturale presente; l'acqua sanitaria è prodotta da uno scaldabagno poco efficiente e la climatizzazione può contare su uno split a parete con regolazione termica on-off a bassa sensibilità.

I dati ottenuti da questo stile di vita poco sostenibile sono subito confrontabili con l'allestimento del piano superiore dove tutto è attento al risparmio.

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L'illuminazione di questo spazio è infatti realizzata con lampade led, attive solo in presenza di persone, la cui intensità viene modulata in base alla quantità di luce naturale che penetra dall'esterno. 
Il sistema di riscaldamento e raffrescamento della casa è garantito da una pompa di calore ad alto rendimento collegata a pannelli solari termici. L'impianto, unitamente alla produzione di acqua calda sanitaria,  garantisce un abbattimento delle emissioni di CO2 del 53%, assicurando un'efficienza fino al 180% superiore rispetto ai normali sistemi a combustione. L'impianto utilizza il 75% di energia rinnovabile, valore che viene portato al 100% grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici.

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All'interno della cucina, allestita al piano terra, gli alimenti sono contenuti in una serie di imballaggi, ognuno dei quali presenta un codice a barre, anche essi con un elevato  valore educativo.

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Il visitatore può scegliere dei prodotti, far passare il codice su un apposito scanner e veder in tempo reale il quantitativo di imballaggio consumato. Questo gioco interattivo permette di comprendere come una scelta ponderata di articoli acquistati possa influire sulla produzione dei prodotti di scarto e sul loro conseguente smaltimento.
Un bel progetto per capire che è il momento di controllare gli sprechi e investire su tecnologie in grado di poterci indicizzare su un determinato stile di vita molto piu sostenibile senza nulla togliere alle nostre abitudini quotidiane. L'impianto domotico è una soluzione indispensabile. 

martedì 17 settembre 2013

LAMPADINE A LUCE CALDA O A LUCE FREDDA. QUALE SCEGLIERE?

Lampadina a luce calda o a luce fredda. Quale scegliere? Quando avevamo a disposizione le sole lampadine a incandescenza, il problema non si poneva. In quel caso, l'unica alternativa era la luce calda, per via della sfumatura di rosso data dal funzionamento stesso della lampadina.


Ora, con le lampadine a Led, abbiamo l'opportunità di selezionare la temperatura di colore delle luci che preferiamo.

Temperatura di colore

La temperatura di colore qualifica la tonalità della luce e viene misurata in gradi Kelvin. E' interessante sapere che la luce diurna del sole

lunedì 16 settembre 2013

LE NORMATIVE PER UN IMPIANTO ELETTRICO SICURO

Rispetto agli anni passati le attuali norme per la realizzazione degli impianti elettrici, elettronici e tecnologici in generale nelle case, danno indicazioni precise fino al punto di lasciare sempre minori possibilità di scelta ai tecnici installatori e spesso anche ai progettisti.
In tal modo si limitano della ambiguità di scelta di fronte a delle difficoltà o di fronte ai possibili scenari tecnologici che possono essere presenti in una casa. 


Attualmente è obbligatorio per i nuovi impianti elettrici prevedere la possibilità di utilizzare le possibili

martedì 10 settembre 2013

ENERGIA ELETTRICA E GAS, DA SETTEMBRE PIÙ TUTELA PER I MOROSI


A partire dal 1° settembre 2013, l’Autorità per l'energia ha determinato nuove norme per regolare i casi di morosità che riguardano le forniture di luce e gas indipendentemente dalla compagnia con cui si è stipulato il contratto, che sia Enel Energia o Edison, per fare qualche esempio.


Anche se sul mercato oggi sono presenti moltissime offerte di energia elettrica convenienti, così come per il gas, con la crisi continuano ad aumentare i casi di morosità. Con questa direttiva però il consumatore non subirà più, come avveniva in passato, il distacco della fornitura senza alcun preavviso. Le aziende fornitrici potranno sospendere la fornitura di luce e gas solo dopo aver avvisato il cliente per iscritto.

In occasione del provvedimento, Federconsumatori ha offerto la propria assistenza nei confronti dei cittadini

mercoledì 28 agosto 2013

L'IMPORTANZA DEL "SALVAVITA" NELL'IMPIANTO DI CASA VOSTRA

Comunemente noto come salvavita, l’interruttore differenziale è un dispositivo indispensabile per la sicurezza della nostra abitazione o dei locali in cui lavoriamo, esso agisce interrompendo l’alimentazione del circuito elettrico nell'evenienza di contatti accidentali con parti elettriche in tensione (ad esempio la carcassa della lavatrice in tensione a causa di un guasto sulla stessa), evitando così che la corrente elettrica attraversi il corpo della persona.


ESEMPIO DI "SALVAVITA"




Come funziona un interruttore differenziale?

L’interruttore differenziale controlla il valore della corrente entrante ed uscente di un circuito e nel caso la differenza delle due correnti superi un certo valore di soglia interrompe il circuito.
Il valore della soglia di intervento del salvavita è fisso per i piccoli interruttori, mentre è regolabile per gli interruttori impiegati in impianti con valori di corrente elevati.

L’interruttore magnetotermico differenziale:

Solitamente in ambito domestico e terziario l’interruttore differenziale è abbinato all'interruttore magnetotermico, costituendo l’interruttore magnetotermico differenziale.
L’interruttore magnetotermico differenziale svolgerà tre funzioni:
- magnetica: ci proteggerà in caso di cortocircuito;
- termica: ci proteggerà da un sovraccarico, cioè da un assorbimento di corrente superiore a quella di corretto funzionamento dell’impianto;
- differenziale: ci protegge dai contatti accidentali con parti in tensione o dalle dispersioni di corrente
Costruttivamente l’interruttore magnetotermico differenziale è costituito da due parti principali unite in un unico blocco (vedi figura ad inizio pagina).
I tre parametri fondamentali che caratterizzano la scelta di un interruttore magnetotermico differenziale sono:
il potere di interruzione: valore legato alla corrente di corto circuito nel punto di installazione (4500 A, 6000 A, 10000 A, ecc);
corrente nominale: la corrente massima del circuito da proteggere (6A, 10A, 16A, ecc);
corrente di intervento differenziale: il valore della differenza tra ingresso uscita che fa intervenire il differenziale ( 0,01A, 0,03A, 0,3A, 0,5A, ecc).

Quanto costa un salvavita?

Il costo di un interruttore differenziale dipende oltre che dalle tre caratteristiche viste sopra anche dalla marca di produzione; a titolo di esempio un interruttore magnetotermico differenziale di tipo domestico da 4,5 kA con corrente nominale da 6 a 16 A è differenziale 0,03A può costare dai 20 ai 35€.

Il test periodico del salvavita:

L’interruttore differenziale e l’interruttore magnetotermico differenziale sono dotati di un pulsante di test, che se azionato prova l’efficacia di funzionamento della parte differenziale del salvavita.
Ma perché dovremmo fare il test?
È essenziale assicurarsi che il salvavita funzioni a dovere. Se non dovesse farlo, anche a causa di un guasto del blocco magnetotermico, potrebbe non entrare in funzione e così facendo non riuscirebbe a proteggere in caso di contatti con parti in tensione.
Un controllo del genere è consigliato se non altro una volta al mese. Il controllo, facile e sicuro da effettuare, è alla portata di chiunque e consiste nel pigiare il pulsante di test (solitamente marcato dalla lettera T). In caso di salvavita correttamente funzionante, l’energia elettrica dovrebbe interrompersi immediatamente. Semplicissimo.

Cosa fare in caso di scatto del salvavita?

Nel caso di scatto, il salvavita andrà riattivato seguendo la semplice prassi di attivare prima il pulsante dell’interruttore differenziale e solo dopo quello dell’interruttore magnetotermico. Se il guasto non è di natura grave, l’elettricità dovrebbe tornare e l’interruttore magnetotermico differenziale dovrebbero rimanere in posizione ON. Se questo non succede, potrebbe darsi che vi è un guasto sul circuito elettrico, o il guasto potrebbe riguardare lo stesso salvavita; in questo caso è necessario chiamare un tecnico abilitato per ripristinare il guasto o sostituire l’interruttore magnetotermico differenziale.
Il salvavita è un apparecchio fondamentale per la sicurezza della casa: cerchiamo di prendercene cura.
EFFETTUATE LE PROVE DEL CASO PER LA SICUREZZA DEL VOSTRO IMPIANTO, OPPURE, SE VI SENTITE PIU' SICURI, POTETE CONTATTARCI.

FONTE: TAGLIALABOLLETTA.IT

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