Fotovoltaico e stoccaggio domestico dell’energia
tramite batterie.
Questa la nuova prospettiva del fotovoltaico domestico
e industriale per garantire i massimi benefici dall’installazione di un
impianto fotovoltaico.
Uno studio di Anie-Energia, svolto con la
collaborazione di alcuni principali player del settore elettrico, ha
analizzato i principali benefici dei cosiddetti RESS: i Residential
Energy Storage Systems. Convengono? Quali sono i benefici economici?
Coma cambia il rapporto costi-benefici della realizzazione di un
impianto fotovoltaico?
A queste ed altre domande si cimenta a
rispondere il rapporto di Anie Energia che si pone l’obiettivo di
identificare la convenienza derivante dall’installazione dei sistemi di
accumulo connessi agli impianti fotovoltaici domestici o piccole
realizzazioni commerciali. Convenienza misurata non solo dall’impatto
che i sistemi di accumulo potranno avere sull’utente finale, ma anche
sull’intero sistema energetico nazionale.
La generazione di energia pulita da fonte fotovoltaica ha avuto nell’ultimo settennio un impatto non
di poco conto: ha avuto un tasso di crescita verticale arrivando a
coprire ad oggi circa il 7% della domanda elettrica nazionale, con oltre
500 mila impianti fotovoltaici ad oggi in funzione.
Questo rapido
sviluppo sta avendo effetti a livello di rete e di integrazione delle
rinnovabili nel sistema nazionale e da poco il gestore di rete ha
iniziato ad affrontare le problematiche derivanti dalla
crescita, tanto vertiginosa quanto intermittente, dei flussi di
immissione elettrica in rete provenienti dalle fonti rinnovabili.
Si tratta di problemi quali: intermittenza, picchi di potenza elettrica
immessa in rete, sbilanciamenti e non prevedibilità della produzione di
energia.
Nel rapporto vengono ipotizzati diversi scenari di
penetrazione dello stoccaggio domestico sulla rete nazionale: dalla
crescita contenuta, fino alla sua diffusione di massa. Il “filo
conduttore” di tutti gli scenari ipotizzati è il risparmio in bolletta
ottenibile attraverso la riduzione del prelievo di elettricità dalla
rete e il beneficio sul sistema elettrico riscontrabile per effetto di
migliori e “normalizzate” immissioni in rete. Le batterie, infatti,
avrebbero l’effetto di ridurre i picchi di immissione in rete e gli
sbalzi di tensione.
Con lo stoccaggio domestico dell’energia, dunque, si avrebbe una
migliore integrazione delle rinnovabili elettriche sulla rete ed un
minore bisogno di investimenti sulle infrastrutture di distribuzione e
trasporto.
Ovviamente, ad oggi, l’ostacolo principale è il costo.
Conviene pagare per un sistema di accumulo che consenta di risparmiare?
Dipende da quanto: quanto pago e quanto posso risparmiare?
Per questo motivo, secondo Anie l’obiettivo principale per i prossimi
anni deve essere quello di una nuova regolazione normativa in grado di
sostenere ed agevolare i sistemi di stoccaggio: è necessario favorire la diffusione su larga scala dei sistemi di accumulo per una necessaria riduzione dei costi.
Si tratterà di un vero e proprio cambiamento di paradigma.
Ecco le conclusioni del rapporto:
L’analisi svolta dimostra che
la diffusione dei sistemi di stoccaggio domestico possono consentire
la prosecuzione degli investimenti sul fotovoltaico anche dopo gli
incentivi e le detrazioni fiscali.
La diffusione dello storage
domestico al servizio del fotovoltaico, inoltre, permetterebbe l’aumento
occupazionale in Italia dovuto allo sviluppo di un nuovo segmento della
filiera del solare.
Dalle valutazioni analitiche emergerebbe, inoltre, un introito complessivo per l’investitore di circa 270 € l’anno così suddivisi:
- 100 euro l’anno per i benefici sul sistema elettrico nazionale;
- 170 euro l’anno per i risparmi ottenibili in bolletta
Questo
beneficio annuale consentirebbe nel tempo di ripagare completamente il
costo sostenuto per l’acquisto del sistema di stoccaggio domestico.
Grazie all’economia di scala, si prevede, i sistemi di accumulo caleranno di prezzo, entro i prossimi anni, di circa il 40-50%.
Però, per affrontare la situazione a breve termine, sarebbe necessario,
secondo gli analisti, identificare degli strumenti normativi di
sostegno alla diffusione così da poter avviare il mercato e permettere
il raggiungimento delle necessarie efficienze.
Questo tipo di politica
ha già preso avvio in Germania con l’incentivazione dei sistemi di
stoccaggio per il fotovoltaico.