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giovedì 24 ottobre 2013

L'ENEL E IL NUCLEARE

Il 26 aprile 1986, un reattore della centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina esplose rilasciando grandi quantità di radiazioni nell’atmosfera e contaminando milioni di persone e una vasta area della Russia e dell’Europa. In Bielorussia e Ucraina furono contaminati più di 140 mila chilometri quadrati di territorio e fu necessario evacuare circa 350 mila persone. 

A 22 anni di distanza, il disastro ha ancora un pesante effetto sulla popolazione e tutt’oggi si registrano nuove vittime.

Secondo uno studio di scienziati delle accademie delle scienze di Ucraina e Bielorussia, pubblicato da Greenpeace nel 2006, nel lungo periodo si potranno raggiungere le 140 mila vittime (contro le poco più di 9 mila delle cifre ufficiali).

Quello di Cernobyl è il disastro nucleare più grave avvenuto finora, l’unico a essere classificato a livello 7 sulla scala internazionale degli incidenti ( Ines). Ma non è comunque un episodio isolato, la storia del nucleare è un lungo elenco di incidenti

Anche se ben progettato, per esempio, un reattore nucleare è vulnerabile ai terremoti, fenomeno che riguarda buona parte del nostro Paese. E al rischio di incidenti va aggiunto quello di possibili attentati terroristici.

Inoltre, per quanto la probabilità di incidenti gravi sia bassa, la possibile entità delle conseguenze è molto elevata. Un incidente grave in Italia – Paese densamente popolato – potrebbe significare dover evacuare un numero elevato di cittadini. Affermare che “tanto siamo circondati da centrali” è profondamente scorretto perché trascura un principio basilare della radioprotezione: più si è vicini alla sorgente di radiazioni e più rischi si corrono.


Ma non credo che l'ENEL veda il nucleare come pericolo. Basti guardare cosa scrive sul sito e che noi riportiamo un accenno qui di seguito:

Per quanto riguarda più specificamente l’energia elettrica, il tasso di crescita annuo della domanda fino al 2030 è del 2,5%, per arrivare a un aumento della capacità totale di 4800 GW cioè quasi cinque volte la capacità attuale negli USA.
Le sfide sono quindi molteplici: rispondere a una domanda di elettricità importante e contemporaneamente fronteggiare l’esaurimento delle risorse fossili e implementare misure per contrastare il cambiamento climatico.


Per raggiungere questi obiettivi è certamente necessario economizzare l’energia elettrica, sviluppare sistemi di cattura e sequestro di anidride carbonica e utilizzare al massimo le fonti rinnovabili,. Ma nessuna fonte, rinnovabili incluse, basta da sola a coprire la domanda di elettricità.

La risposta più efficace è quindi un mix di generazione equilibrato che includa fonti fossili, rinnovabili e nucleare. Il nucleare infatti assicura una produzione di elettricità stabile e permette di ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Ne avevamo già parlato in un altro post dei problemi che ha l'Enel con l'ambiente          - clicca qui - 
Ma fortunatamente l'energia rinnovabile è destinata a superare le fonti di energia fossili lasciandoci finalmente il nucleare alle spalle. Ma quanti errori sono già successi e che ci porteremo avanti per molti lunghi anni. Colpa anche da scelte politiche e sopratutto da chi fornisce l'energia al Paese e che preserva i loro interessi economici.

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