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domenica 8 settembre 2013

LAVORO E RINNOVABILI: IN EUROPA 4 MILIONI DI OCCUPATI

Le energie rinnovabili danno lavoro a oltre 4 milioni di persone in Europa. E’ il dato, del tutto positivo, che emerge dalla relazione presentata a un workshop organizzato dal Ministero dell’Ambiente e tenutosi a Milano nei giorni scorsi.

Al centro dei lavori, le opportunità che offrono i Green Jobs (ossia i settori ‘verdi’), le cifre e le prospettive future. E’ stato Alessandro Carrettoni, rappresentante del Ministero dell’Ambiente a illustrare i numeri. Numeri che sono di ampio respiro e abbracciano una dozzina di anni. Dal 2000 al 2012, infatti, gli occupati nelle rinnovabili e nell’economia sostenibile sono passati da 2,5 milioni a 4 milioni, sostanziando così un aumento del 60%.
Un trend altrettanto positivo ha coinvolto gli investimenti nel settore, soprattutto
durante il periodo 2004-2011. L’anno scorso si sono toccati i 30 miliardi solo in Europa, mentre aumenti quasi altrettanto consistenti si sono ravvisati nei BRIC, con un occhio di riguardo a Cina, India, Brasile.  

La nota dolente, tutta italiana, è la scarsa attenzione riservata al settore Ricerca e Sviluppo, supporto imprescindibile per lo sviluppo delle rinnovabili. Tale deficitaria attenzione si è sostanziata (e si sostanzia tuttora) in investimenti carenti da parte dello Stato.

Dopo una crescita degli investimenti, seppur contenuta, dal 2008 al 2011, si è avuto un calo nettissimo nel 2011 e un calo ancora consistente nel 2012.
A riguardo, Alessandro Carrettoni ha espresso così il suo rammarico: “La caduta è la conseguenza delle molte difficoltà che ha attraversato il settore delle energie rinnovabili: incertezza sulle politiche incentivanti ed esaurimento dei pacchetti verdi di stimolo messi in campo per contrastare la crisi, anche di fronte a una stima del potenziale di crescita del settore che dà, con il nuovo quadro normativo (quinto conto energia e Fer) una proiezione di 120 mila nuovi occupati”.

A fronte dell’immobilismo sul fronte della ricerca, si ravvisa però un certo dinamismo nelle misure prese dall’esecutivo stesso. Nel Dl sullo sviluppo, infatti, sono presenti norme che incentivano l’assunzione di giovani nel mondo dell’economia sostenibile e la messa in moto del Fondo Rotativo di Kyoto, che si traduce in accesso agevolato ai finanziamenti per le aziende che operano nelle rinnovabili (a patto che diano lavoro ai giovani al di sotto dei 35 anni di età).

Staremo a vedere se l'Italia, con il suo posto in prima fila per gli impianti di energia rinnovabile, saprà riprendersi!

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