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sabato 19 luglio 2014

AUTOCONSUMO: L'EVOLUZIONE MONDIALE

Finlandia, Germania, California, Australia: sono soltanto alcuni esempi che dimostrano come ormai, in tutto il mondo, stia avvenendo un passaggio verso l’autoconsumo.

Proprio per questo l’Italia e gli ultimi decreti messi a punto in materia di energia e bollette risultano una nota stonata, che penalizza proprio generazione distribuita, autoproduzione e autoconsumo, che altrove sono, invece, una leva verso la sostenibilitàe uno dei cardini delle smart cities. Proviamo a mettere a confronto cosa accade all’estero e cosa accade invece nel nostro Paese.

CALIFORNIA – Qui l’obiettivo è semplificare la burocrazia per rendere più standardizzati i processi di autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, in particolare quelli su tetto. La proposta sarebbe quella di un limite massimo di 5 giorni lavorativi perché tutte le operazioni siano completate, con una sola ispezione-revisione successiva all'installazione.

Tutto questo mentre i dati del California Independent System Operator hanno dimostrato che lo stato ha superato il suo stesso record di generazione fotovoltaica il 1° giugno, con l’immissione in rete di 4.767 MW di energia. Senza contare che la produzione di energia fotovoltaica a maggio 2014 è stata di 3 volte superiore a quella registrata nello stesso periodo del 2013.

GERMANIA – In Germania la situazione vede gli incentivi diminuire, così come i prezzi dei pannelli solari. Ma la rivoluzione, anche in questo caso, risiede nel boom dell’autoconsumo: chi ha un impianto tende a consumare la propria energia, prima di quella che arriva dalla rete, più cara, da un lato proprio per via del calo degli incentivi, dall’altro anche grazie ai meccanismi che lo scorso anno invece li hanno spostati verso chi acquista sistemi di accumulo per il fotovoltaico.

FINLANDIA – In Finlandia l’imperativo è ridurre le emissioni nocive, quindi anche qui si fa leva sui sistemi di accumulo per incentivare la diffusione delle energie pulite. In tutti i casi, qui si uniscono le forze: il VTT Technical Research Centre, la Lappeenranta University of Technology e il Finland Futures Research Centre della University of Turku hanno lanciato il progetto Energy neo-carbon per lo stoccaggio di energia solare ed eolica, che ha ricevuto un finanziamento strategico ingente da Tekes, agenzia finlandese per l'innovazione. Il progetto si suddivide in 3 parti: ricerca sui sistemi energetici; sviluppo di sistemi energetici, valorizzazione delle competenze sullo sviluppo delle tecnologie di stoccaggio dell'energia.

AUSTRALIA - L'autoconsumo ha toccato qui livelli record, al punto che le previsioni dicono che al 2040 la metà dell'energia elettrica generata sarà consumata nello stesso luogo. Non c'è più competizione per le fonti fossili, che perderanno progressivamente terreno, sconfitti dai cittadini"prosumers", del tutto scollegati dalla rete (e in molte zone rurali, di fatto, lo sarebbero comunque), in grado di produrre energia da soli grazie al fotovoltaico.

E IN ITALIA? – Già all’ultimo Solarexpo Alvaro Garcia-Maltras e Sandra Valverde della cineseTrina parlavano di un passaggio vistoso da un modello basato sugli incentivi ad uno incentrato sull'autoconsumo dell'elettricità green, autoprodotta da tutti, che però comporta un cambio di mentalità. E il cambio di mentalità pare che sia avvenuto più negli italiani che in chi li governa. Il decreto spalma incentivi non piace a nessuno e minaccia proprio l’autoconsumo su cui gli altri Paesi basano invece il loro futuro green.

Non solo. E’ un vero attacco al comparto, non a caso su Twitter il dibattito ha preso campo velocemente con gli hashtag #noatasseautoconsumo, #governofossile, #spalmaincentivi e#salvarelerinnovabili. Tutto questo mentre gli investitori esteri hanno dato il via ai ricorsi e la stessa Confindustria non è completamente a favore del decreto.

Da più parti arrivano proposte, al momento però fa riflettere e preoccupare la volontà di un settore che, peraltro, ha retto meglio di altri alla crisi economica, creando occupazione e favorendo il passaggio verso un futuro low carbon. In Italia il sole non è più un bene democratico.

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