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venerdì 7 febbraio 2014

SCAMBIO SUL POSTO: MEGLIO CONSUMARE TUTTA L'ENERGIA O IMMETTERLA IN RETE?

Chi ha un impianto fotovoltaico, o vuole metterlo a breve, ha la possibilità di scegliere l’opzione dello “scambio sul posto”. Questa è l’opzione in genere  più diffusa. Lo scambio sul posto è un contratto stipulato col gse (il gestore dei servizi energetici) per valorizzare tutta l’energia che l’utente scambia con la rete.
Cioé: quando l’impianto genera energia, ma non viene utilizzata al momento dall’utente, tutta l’energia prodotta viene immessa in rete, ma non viene regalata, nè venduta: viene scambiata. Questo è il principio dello scambio sul posto, anche se il termine “scambiata” non è propriamente adatto a descrivere il meccanismo.

Vediamo perchè.

In realtà quando si parla di scambio sul posto, non si parla di kwh elettrici, ma dei relativi valori in euro: all’utente viene riconosciuta una somma in euro per tutti i kwh rilasciati sulla rete. Il meccanismo dello scambio sul posto riconosce infatti un contributo su tutta l’energia prodotta e immessa nella rete elettrica. Questo contributo, espresso in euro, è un rimborso parziale delle bollette elettriche pagate sull’energia prelevata.
Per capire il concetto è importante capire il funzionamento di un impianto fotovoltaico allacciato alla rete elettrica di enel.

L’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici ha due possibili utilizzi: l’autoconsumo diretto ed immediato (nel momento stesso della produzione), oppure la cessione alla rete elettrica di enel.


Veniamo alla nostra domanda iniziale: se metto il fotovoltaico in scambio sul posto, è meglio consumare energia o è meglio metterla il più possibile in rete?

Ecco la risposta: l’energia in autoconsumo rappresenta il maggior fattore di convenienza per chi utilizza il fotovoltaico. Cioè: “è meglio consumare energia piuttosto che immetterla in rete”. L’energia autoconsumata, infatti, ha come effetto il ridurre i prelievi di rete e quindi il pagamento delle bollette elettriche.

Vediamo perchè conviene di più autoconsumare piuttosto che immettere in rete l’energia prodotta.

L’energia che non viene auto-consumata nell’immediato viene immessa in rete. L’immissione in rete viene conteggiata da un contatore (quello tra impianto domestico e rete enel) e, in base ai kwh immessi in rete, verrà poi riconosciuto un contributo che remunera non solo l’energia immessa al suo prezzo di mercato, ma anche alcuni altri servizi che in genere vengono pagati in bolletta. Ecco perchè lo scambio sul posto rappresenta una sorta di rimborso parziale delle bollette elettriche. Ecco perchè lo scambio sul posto conviene rispetto alla “mera” vendita di energia alla rete.

Anche se lo scambio sul posto conviene rispetto alla vendita (in gergo tecnico: “ritiro dedicato”), non conviene rispetto all’autoconsumo immediato. Perchè? Perchè attraverso l’autoconsumo immediato si utilizza l’energia autoprodotta, elettricità (pulita) a costo zero, che va ad ammortizzare in maniera ottimale i costi di realizzazione impianto.
ESEMPIO: se l’energia acquistata dalla rete enel costa 0,25 €/kwh, usufruendo della ‘propria’ energia si risparmiano 0,25€ per kwh consumato. Con lo scambio sul posto, invece, l’energia viene valorizzata con cifre che vanno tra gli 0,09 e 0,17 €/kwh.

Come comportarsi, dunque, per sfruttare al massimo il risparmio generabile col fotovoltaico?
In ordine di priorità conviene:
  • rendere, per quanto possibile, massimo l’autoconsumo immediato;
  • ridurre i prelievi dalla rete sfruttando l’impianto fotovoltaico
  • spostare in consumi nelle ore di produzione dell’impianto
  • immettere in rete l’energia prodotta

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