Pagine

lunedì 21 ottobre 2013

IL FUTURO DEL FOTOVOLTAICO


Si è svolta venerdì a Milano la tavola rotonda “PV Investment Grade” organizzata dall’Energy Startegy Group del Politecnico di Milano e SMA Italia. L’evento è stato l’occasione perfetta per discutere del futuro del fotovoltaico sul territorio italiano con particolare riferimento agli impianti realizzati su edifici commerciali e industriali realizzati in market e grid parity.

Con la chiusura del V Conto Energia è cambiato il modo di investire nel settore, e gli occhi del mercato hanno iniziato a guardare all’estero, dove le possibilità di espansione e guadagno sono superiori e hanno favorito una crescita più rapida.

“Non è vero che il mercato italiano si è fermato con la fine degli incentivi statali” ha dichiarato Valerio Natalizia, Amministratore Delegato di SMA Italia. “Nel 2012 l’Italia ha attirato quasi 15 miliardi di investimento e nel 2013 la previsione è di continuare in questa direzione. Certo, c’è stato un cambiamento, che continuerà a ripercuotersi sugli attori che operano in questo settore. Da un lato la tecnologia e dall’altro la finanza, stanno ridefinendo modelli di business in modo da rendere sostenibili gli investimenti nel fotovoltaico anche nel nostro Paese”.

Obiettivo del convegno mettere in evidenza in che modo gli investimenti nel settore possano ancora oggi essere sostenibili sia che si tratti di impianti di pochi kW sia che il progetto riguardi diversi MW. Di strategica importanza nella definizione del futuro del fotovoltaico italiano anche il ruolo delle banche che, in assenza di incentivi, devono modificare le modalità di sostegno al comparto adeguandosi alle necessità di mercato oltre che ai bisogni degli investitori. Per dare un quadro più completo della situazione hanno espresso la propria opinione anche Cautha, Montana, Progetti International e Unicredit.

“Gli operatori del fotovoltaico in Italia” ha argomentato nel suo intervento il Prof. Vittorio Chiesa, Direttore Energy&Strategy Group “hanno dimostrato nel corso degli ultimi anni una capacità di adattamento al contesto esterno, con i continui cambiamenti nell’architettura normativa e nella geografia dei competitor, che è decisamente sopra la media dei settori industriali, innestando un percorso virtuoso fatto di innovazione tecnologica ed efficienza di costo”. “Certo la situazione attuale appare particolarmente difficile” ha continuato Chiesa “ma vi sono ancora opportunità per le imprese più innovative di fare business nel nostro Paese”.

Gli scenari futuri, pur molto diversificati, indicano in effetti generalmente target molto ambiziosi. L’Agenzia Internazionale dell’Energia, generalmente cauta, ha costantemente alzato l’asticella della possibile diffusione del fotovoltaico. Secondo le ultime valutazioni della IEA, nel prossimo quinquennio l’elettricità solare dovrebbe aumentare del 140% mentre quella eolica del 74% (anche se in termini assoluti l’elettricità del vento continuerà a dominare).

Un sogno forse, ma supportato dal fatto il diffondersi del solare sarà accompagnato da effetti positivi di lungo periodo.  Il solare rappresenta infatti un’arma strategica nella lotta al riscaldamento del pianeta, garantisce maggiore autonomia per cittadini e imprese e una più elevata sicurezza negli approvvigionamenti energetici. Infine, il solare consentirà a larga parte degli 1,5 miliardi di persone senza accesso all’elettricità di poter fruire di questo servizio in tempi molto più rapidi del previsto.
Ma il mondo delle utility dall’Europa agli Usa, dal Giappone all’Australia è preoccupato soprattutto per le evoluzioni future. Il timore è che questa disruptive technology consenta ad un numero sempre maggiore di utenti di autoprodursi l’energia, fenomeno destinato ad accrescersi con il calo del prezzo dei sistemi di accumulo, a fronte di un aumento delle bollette alimentando così un circuito mortale.  In realtà, non si tratta di una dinamica automatica perché governi e regolatori possono intervenire facendo pagare oneri di rete e altri balzelli in grado di rallentare l’espansione solare (l’Autorità italiana dell’energia docet), ma la generazione distribuita rappresenta un trend destinato inesorabilmente ad imporsi.
La tempesta perfetta che ha colpito l’Europa, con utilities costrette a chiudere diverse centrali complice anche il calo della domanda elettrica per la crisi, obbliga ora ad un rapido ripensamento delle regole del mercato e delle strategie delle aziende. “Il settore elettrico del vecchio continente sta attraversando uno dei più profondi cambiamenti della sua storia” si legge in un recente rapporto di Eurelectric nel quale si abbina l’analisi delle difficoltà del settore con alcune proposte per cambiare modello di business e sopravvivere.
Insomma..evviva l'energia solare!

VISITA IL MIO NUOVO PORTALE

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...